Bitcoin e criptovalute: investire o non investire nella Blockchain?
Oggi parliamo di criptovalute e in particolare della più famosa, il Bitcoin.
Ormai da tempo se ne parla un po’ ovunque, dalle testate di settore ai numerosissimi banner pubblicitari presenti in rete, fino ad arrivare ai discorsi tra amici.
Ma partiamo dalla domanda regina: cos’è un Bitcoin?
Cito da Borsa Italiana:
“Il Bitcoin è una moneta virtuale creata nel 2009 creata da uno o più hacker con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto. Diversamente dalle altre valute il Bitcoin non ha dietro una Banca centrale che distribuisce nuova moneta ma si basa fondamentalmente su due principi: un network di nodi, cioè di pc, che la gestiscono in modalità distribuita, peer-to-peer; e l’uso di una forte crittografia per validare e rendere sicure le transazioni. I Bitcoin disponibili in rete sono 21 milioni mentre quelli effettivamente in circolazione sono circa 18,9 milioni. Il valore del Bitcoin è passato da 0 (nel 2009) fino a circa 68.000 dollari circa (il picco dello scorso novembre 2021). Secondo il Financial Times gli scambi totali hanno raggiunto nel 2021 i 1.700 miliardi di dollari contro i 100 miliardi di un anno prima.”
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Perché le persone vogliono investire in questa moneta virtuale?
Basta guardare il grafico dell’andamento del prezzo del Bitcoin dalla sua nascita fino a novembre 2021, per capirlo (Figura 1):
Dal valore di 0,01$ del 2009, oggi è arrivato a valerne circa 36.000 di dollari!!
Chi non sarebbe attirato da un rendimento così strabiliante???
Il fatto è che questo è un rendimento ipotetico; in realtà, infatti, è abbastanza difficile che qualcuno lo abbia realizzato davvero. Mi spiego meglio…
Se avessi investito 1 euro nel 2009, nel momento in cui quest’euro investito sarebbe arrivato a valerne 1.000, cosa avresti fatto? Lo avresti tenuto o lo avresti speso?
Con una rivalutazione del 99.900%…io probabilmente avrei festeggiato, usando il guadagno per togliermi qualche sfizio, come comprarmi il nuovo iPhone!
Potresti anche esserti dimenticato di aver investito 1 euro nel 2009 e allora oggi scopriresti un vero tesoro, perché avresti 3.600.000€! Fortunato davvero!
Ma se tu avessi investito invece 1000€ nel 2009, quando avresti venduto? Quando valevano 2.000€? 10.000€? 100.000€? …Eh si, confesso che a centomila io avrei ceduto!
Ma oltre a questi aspetti puramente comportamentali, tipici di qualsiasi essere umano che opera in un contesto reale con soldi reali propri, la questione più importante di cui bisogna tener conto quando si parla di Bitcoin e di altre monete appunto “virtuali”, riguarda soprattutto gli aspetti di stabilità, solidità e sicurezza dei broker presso cui è possibile aprire un portafoglio virtuale.
Il funzionamento è più o meno questo:
Tu versi denaro reale (Euro) e loro lo convertono in denaro virtuale (Bitcoin).
Ma per effettuare l’operazione inversa, come funziona? Nella riconversione da virtuale a reale fila tutto liscio come cambiare moneta da USD a EUR?
Quando vuoi convertire e prelevare denaro reale da Bitcoin, infatti, possono esserci (e ci sono stati) dei problemi anche molto gravi che non riguardano soltanto la liquidabilità della “valuta” ma anche la disponibilità effettiva.
Ci sono stati casi di piattaforme che spariscono da un giorno all’altro, broker che non ti rimborsano, bonifici verso la tua banca che non partono…
Insomma, di tutto.
Ed è evidente che quando si parla di denaro reale e non dei soldi del Monopoli, la faccenda diventa difficile da digerire.
Volatilità del prezzo del Bitcoin
Oltre a questo, possono esserci dei problemi di attacchi informatici, che possono far sparire il tuo conto virtuale; oppure un malfunzionamento dell’hard disk del tuo pc che ti fa perdere i tuoi Bitcoin; o ancora il rischio dei cosiddetti bug informatici, ossia dei difetti di comunicazione che possono far crollare il valore dei tuoi Bitcoin senza nessun motivo. Come accaduto nel caso della piattaforma “Binance”, in cui il Bitcoin ha avuto un tracollo di -87% da 65.000$ a 8.200$ il 21/10/2021. La quotazione del Bitcoin non era quella, “Binance” ha però registrato quel valore per un errore.
Ora voglio mostrarti quanto è instabile e volatile il prezzo del Bitcoin, nel tempo (Figura 2).
Questo è il grafico di un anno di Bitcoin, dal Novembre 2020 al Novembre 2021.
Da marzo a luglio 2021 è sceso quasi del 50%; questo vuol dire che se a marzo avessi avuto in portafoglio l’equivalente di 100.000€ in Bitcoin, a luglio ti saresti ritrovato con l’equivalente di soli 50.000€.
È vero che successivamente il valore è risalito oltre quota €60.000, ma il problema è che nessuno sa cosa succede poi:
- 01.03.2021 – valore 59.028€
- 12.07.2021 – valore 31.528€
Per capire meglio a cosa mi sto riferendo e seguire il mio ragionamento, ti invito a fare una prova: appoggia un foglio di carta sul tuo monitor in modo da coprire la parte destra del grafico a partire dal luglio 2021.
Cosa vedi? Una discesa enorme!
La domanda è: sai quando questa discesa si fermerà?
La risposta ovviamente è NO.
Ecco che allora stai provando ad immedesimare il tuo investimento in un contesto più “reale” e forse stai iniziando a ragionare su cosa faresti in quel caso con i tuoi soldi…
Se sei disposto a sopportare, senza alcuna garanzia di recupero, un dimezzamento e anche oltre dei tuoi soldi, allora il Bitcoin fa per te. Altrimenti, fermati, respira e ragionaci per bene.
Da novembre 2021 a gennaio 2022, infatti, si è nuovamente verificata una violenta diminuzione del valore del Bitcoin, che è sceso da circa 68.000€ a circa 37.000€. Di nuovo quasi il 50% in meno!
Per approfondire il ragionamento, riporto un altro grafico (Figura 4): questo grafico riporta un lungo periodo in cui il valore è sceso molto in basso.
A dicembre 2017 il Bitcoin quotava circa 14.000€, a gennaio 2018 10.000€, a gennaio 2019 3.000€.
- 01.12.2017 – valore 14.026€
- 01.01.2018 – valore 10.157€
- 01.01.2019 – valore 3.194€
- 01.10.2020 – valore 14.026€
Cioè, se avessi avuto 100.000€ investiti in Bitcoin a dicembre 2017, dopo un anno ti saresti ritrovato con circa 22.700€.
Quindi l’investimento in criptovalute è solo per persone che amano il rischio sfrenato?
No, potrebbero esserci ancora buone prospettive di crescita per il Bitcoin, anche perché si sta affermando come valuta di scambio in alcuni paesi.
El Salvador, ad esempio, l’ha accettata per i pagamenti, la UE l’ha accettata con riserva ed è sotto l’attenzione di alcuni grandi gruppi bancari.
Va utilizzato con criterio e nelle giuste proporzioni rispetto al patrimonio complessivo, essendo un investimento molto rischioso e ad alta volatilità.
Sul tema del rischio finanziario, leggi anche “Risk appetite: cos’è e come costruire un portafoglio efficiente contro il rischio”.
Quanto sia la giusta proporzione, lo devi decidere tu come investitore consapevole ed informato di tutti gli aspetti, anche questi che ho voluto riportarti in questo breve articolo di approfondimento.
Da qualche tempo sono stati creati anche degli ETF in Bitcoin e in altre criptovalute, recentemente anche sul mercato USA.
Questi ETF, replicando l’andamento della quotazione delle criptovalute, consentono di sfruttare l’effetto crescente del prezzo (se sarà crescente, altrimenti subiranno la discesa dei prezzi e la svalutazione) utilizzando però intermediari autorizzati che NON possono scomparire dall’oggi al domani e che fanno riferimento ad una quotazione ufficiale.
Gli ETF in criptovalute permettono di ovviare a tutti i problemi e le difficoltà riscontrate con i vari wallet virtuali, cioè solidità, trasparenza del prezzo, rischio controparte, quotazione, attacchi informatici, errori di sistema.
E siccome non stiamo parlando dei soldi del Monopoli ma di soldi veri, sono aspetti molto importanti da tenere in considerazione. Per concludere, ti consigliamo di leggere anche il nostro articolo “Come creare valore per i profili di rischio medio bassi nell’era dei tassi a zero”.
Marco Degiorgis è consulente finanziario per 4Timing SIM specializzato nella protezione del patrimonio personale dei piccoli imprenditori. Aiuta gli imprenditori a proteggere loro stessi, la famiglia e l’azienda, dallo Stato, dai creditori, dalle incertezze della vita, senza mettere in difficoltà se stessi o la famiglia; aiuta inoltre a pianificare come lasciare il patrimonio a chi si vuole con le regole che si desiderano. Per evitare al cliente di fare il giro delle 7 chiese, Marco ha creato il sistema Protego, che si occupa di mettere in relazione tra loro professionisti di aree diverse (commercialista, notaio, avvocato, assicuratore, consulente finanziario, consulente aziendale) al fine di trovare la migliore soluzione, vista da tutti i punti di vista necessari ma con l’unico obiettivo del cliente, per proteggere e trasmettere il patrimonio con il minor sforzo possibile. Marco crede che non esiste una figura professionale interdisciplinare come la sua ed è fondamentale non disperdere il patrimonio personale e aziendale che un imprenditore ha messo da parte con tanta fatica. La sua competenza in materia di tutela e pianificazione del patrimonio, gli ha permesso di essere relatore a numerosi convegni prestigiosi, presso PFExpo, IT Forum, Salone del Risparmio, Euroconference, Ordine Dottori Commercialisti, Istituto Nazionale Tributaristi, Ordine Avvocati e di avere rubriche su Euroconference News, Costozero (giornale della Confindustria di Salerno), Infoiva. Quando non è impegnato a tutelare il patrimonio dei suoi clienti, si dedica al coaching, alle camminate in montagna e alla sua famiglia.