La crisi energetica esplosa su scala globale a seguito degli avvenimenti del 2022 ha portato gli Stati importatori di materie prime energetiche ad avviare un’intensa attività di ricerca verso energie alternative, necessarie per supportare il fabbisogno nazionale o quanto meno per ridurre la dipendenza da Paesi terzi.
Con un occhio agli accordi di Parigi sull’ambiente, le ricerche si sono indirizzate verso fonti di energia rinnovabili o, per lo meno, di energia pulita. E proprio a questo proposito, si è tornati a parlare di nucleare e di centrali nucleari di nuova generazione.
Il dubbio sull’effettiva efficienza di tale soluzione resta però abbastanza elevato e lascia subito spazio a una domanda: l’energia prodotta dalle centrali nucleari permetterebbe di superare l’attuale crisi energetica nel mondo ed in Italia? Potrebbe rappresentare un “jolly” energetico per il nostro Paese?
Quotidianamente, il nostro lavoro sui mercati finanziari ci obbliga ad acquisire, elaborare e analizzare migliaia di dati. Questo processo ci permette di avere un “vantaggio informativo” necessario per prendere decisioni supportate da dati.
Proprio sulla base di dati reperiti da fonti verificabili, cerchiamo di rispondere ad alcuni quesiti, analizzando i pro e i contro dell’energia nucleare, in particolare rivolti al contesto italiano.