Investire in obbligazioni è da sempre considerato solido e sicuro, sinonimo di tranquillità finanziaria.
Le obbligazioni sono in effetti tra gli strumenti finanziari più diffusamente utilizzati dagli investitori, ma sono ancora oggi un investimento protetto?
Per rispondere a questa domanda, cerchiamo di capire quali sono le caratteristiche delle obbligazioni che attirano gli investitori e qual è l’impatto che lo scenario attuale determina su di esse.
Cos’è un’obbligazione e quali caratteristiche attirano gli investitori?
L’investimento in obbligazioni è molto semplice da capire. Questa è una delle ragioni per cui piace molto agli investitori avversi al rischio.
L’obbligazione (o bond, in inglese) è un prestito che l’investitore fa ad un’azienda o ad uno Stato. La durata è predeterminata, la remunerazione può essere fissa o variabile e alla scadenza viene restituito all’investitore il capitale per intero. Inoltre, nella maggior parte delle situazioni, l’investitore che ne è in possesso può venderla rapidamente.
Il rendimento delle obbligazioni dipende da:
- l’interesse maturato nel corso del tempo. Di norma é corrisposto tramite cedole. In questo modo l’investitore è compensato del rischio a cui si espone nel versare il suo denaro all’emittente;
- il capital gain, il guadagno in conto capitale che l’investitore ottiene se il titolo obbligazionario è acquistato a un prezzo minore di quello a cui è rimborsato o venduto.
Le obbligazioni sono tra gli strumenti finanziari più diffusi ancora nel 2022.
L’idea che siano un investimento tranquillo, sicuro e un ottimo strumento per la protezione del capitale ha accomunato gli investitori – italiani e non solo – negli ultimi 30 anni.
Seguendo questa tendenza, l’investitore medio italiano ha investito i propri risparmi con una percentuale maggiore o minore di obbligazioni, a seconda di quanta tranquillità e sicurezza desiderasse per il proprio capitale.
Si è arrivati a mitizzare il classico portafoglio 60/40: una asset allocation strategica con quote bilanciate fra azioni e obbligazioni, in cui il capitale di rischio è considerato principalmente quello investito nel mercato azionario.
Da decenni quindi le obbligazioni occupano un posto particolare nel cuore degli investitori, che le considerano tra le forme di investimento più sicure e meno soggette alla volatilità di mercato.
Il rendimento certo e il pagamento periodico di una determinata cedola sono facili da comprendere.
Vogliamo però capire se questo mantra è sempre valido oppure è necessario contestualizzarlo in un determinato periodo storico.
Cerchiamo di fare chiarezza.
Quali sono i rischi di investire in obbligazioni?
Presteresti dei soldi a qualcuno in cui non hai molta fiducia? E in cambio di cosa?
Come per ogni prestito, il rischio principale è che il debitore (in questo caso l’azienda o lo Stato che emette l’obbligazione) non sia più in grado di restituire il capitale ricevuto in prestito. Non sembra un investimento sicuro…
Si parla in questo caso di Rischio emittente perché riguarda esclusivamente lo stato di salute economica di chi riceve il prestito e dovrà poi restituirlo.
Sotto questo profilo, esistono agenzie che misurano l’affidabilità di un emittente attraverso l’assegnazione di un rating: un giudizio relativo alla capacità dell’emittente di far fronte agli impegni per individuare di conseguenza il relativo rischio di credito.
Esistono quindi titoli obbligazionari con diversi livelli di rischio e anche per lo stesso emittente non tutte le obbligazioni hanno il medesimo rischio.
Ecco perché non tutti i bond a parità di tipologia e di scadenza offrono lo stesso rendimento: meno l’emittente è considerato affidabile, maggiore è il rendimento atteso.
Per le obbligazioni esistono però anche altri tipi di rischi che non dipendono direttamente dal debitore. La volatilità della valuta, l’andamento dei tassi di interesse e l’aumento dell’inflazione rappresentano ulteriori rischi con cui confrontarsi.
Rischio valuta
Il rischio di cambio si corre quando si investono soldi in titoli denominati in valuta diversa da quella domestica ed è legato allavariabilità del rapporto di cambio tra le due valute. Dunque, tanto le cedole quanto il rimborso a scadenza (o il ricavo da una eventuale vendita anticipata) sono esposti al rischio di deprezzamento della valuta, ossia alla possibilità che il valore della valuta in questione diminuisca rispetto all’euro.
Rischio tasso
Il rischio di tasso riguarda la possibilità che il prezzo del titolo diminuisca a seguito di variazioni dei tassi di interesse.
C’è una correlazione inversa tra i tassi di rendimento e il prezzo degli strumenti obbligazionari: all’aumentare dei tassi, i prezzi delle obbligazioni calano; al calare dei tassi, i prezzi aumentano.
Come impatta questa dinamica sugli investimenti protetti?
Nel momento in cui i tassi di interesse si alzano, sul mercato sarà possibile reperire obbligazioni con rendimenti più vantaggiosi rispetto a prima.
Di conseguenza, le vecchie obbligazioni con rendimenti più bassi saranno meno richieste dal mercato e, quindi, i loro prezzi caleranno e l’effetto su quell’investimento obbligazionario sarà in perdita.
E per quanto riguarda l’aumento dell’inflazione? Quale relazione c’è tra inflazione e tassi di interesse? Perché questo può costituire un rischio per l’investimento in obbligazioni?
La situazione attuale è emblematica. Analizziamola.
Investire in obbligazioni nel 2022: aumento dei tassi di interesse
Così come il mercato azionario è caratterizzato da cicli di una determinata durata, anche il mercato obbligazionario è caratterizzato dai propri cicli, che però hanno una durata più lunga e quindi più difficile da percepire (capita anche per il mercato immobiliare, che presenta cicli ancora più lunghi).
È come guardare un orologio analogico. I movimenti della lancetta dei secondi sono immediatamente percepibili; quelli della lancetta dei minuti sono percepibili soltanto a un occhio più attento; quelli della lancetta delle ore molto probabilmente resteranno invisibili alla quasi totalità degli osservatori.
L’anno in corso non è iniziato nel migliore dei modi per gli investitori obbligazionari ed ha minato la convinzione diffusa che i bond siano un investimento protetto..
Il primo trimestre del 2022 ha registrato uno dei periodi peggiori della storia per il comparto obbligazionario.
Nel 2022 l’inflazione è cresciuta circa del 7,1% e per contrastare questa tendenza le banche centrali hanno aumentato e stanno aumentando in modo aggressivo i tassi di interesse. Questa relazione tra inflazione e tassi di interesse ha agito sui prezzi delle obbligazioni. Da un lato l’inflazione ha eroso il potere d’acquisto degli investitori, dall’altro il valore delle obbligazioni è diminuito – come nell’esempio precedente – all’aumentare del tasso di interesse. Così il rendimento è ridotto ed è eroso il valore reale del capitale rimborsato alla scadenza.
Eppure a partire da agosto sembra esserci stata un’inversione di tendenza. Due settori in particolare hanno beneficiato dell’aumento dei tassi di interesse:
Obbligazioni indicizzate all’inflazione
Per fare fronte all’aumento dell’inflazione e all’andamento dei tassi, molti investitori hanno optato per obbligazioni indicizzate all’inflazione. Questa tipologia di bond lega il capitale e gli interessi dell’investimento a una misura dell’inflazione riconosciuta su scala nazionale, proteggendo così gli investitori dagli impatti negativi. Se cedola e rimborso sono legati all’inflazione, infatti, significa che possono crescere nel caso di scenario inflazionistico, senza erodere il potere d’acquisto.
Green bond
Impatto ambientale e investimenti sostenibili e socialmente responsabili sono sempre più al centro dell’attenzione. Questi investimenti riguardano titoli obbligazionari legati a progetti o iniziative green, quindi con impatto ambientale positivo.
Rappresentano per gli investitori un’opportunità per accentuare la transizione verso un’economia più sostenibile e sono regolati dai Green Bond Principles (GBP), linee guida volontarie che chiariscono l’approccio per l’emissione di Green bond a sostegno degli emittenti. Poi adattati a standard ad hoc per i Green bond UE dagli esperti della Commissione europea.
Abbiamo quindi trovato una forma di investimento protetto?
Investire in obbligazioni con la protezione di 4Timing SIM
Assisteremo a un rimbalzo rispetto alle performance deludenti dell’ultimo anno?
Non ci sono dubbi che investire in obbligazioni oggi rimane fondamentale.
I bond fanno sempre parte del portafoglio degli investitori, ma per valutare l’investimento all’interno di un portafoglio protetto e bilanciato è necessario un approccio selettivo.
Affidarsi a un servizio di consulenza finanziaria indipendente come quello offerto da 4Timing SIM è una soluzione lungimirante.
Perché? Perché per noi protezione e sicurezza sono da sempre al primo posto, per un rapporto sano con i nostri clienti.
Tu sai come guadagna davvero la banca dai tuoi investimenti?
Investire in obbligazioni con 4Timing rappresenta anche oggi un investimento protetto, perché garantiamo il massimo standard di protezione:
- nella selezione degli strumenti, dai quali non percepiamo alcuna provvigione di vendita;
- nella loro gestione in periodi turbolenti come il 2022, perché non abbiamo alcun problema a NON essere investiti per un po’.
Scopri in che modo proteggiamo gli investimenti in obbligazioni.
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