Quali sono i trend degli investimenti in FinTech dopo il CoVID-19?
Al pari di altri settori più “tradizionali”, anche il settore del FinTech ha dovuto adattarsi a un contesto di mercato in rapido e incerto divenire. Un contesto in cui caratteristiche quali velocità, specializzazione, digitalizzazione e flessibilità sono diventate un valore aggiunto.
Dopo la crisi generata dalla diffusione del CoVID-19, quali sono i trend degli investimenti in FinTech per il futuro?
FinTech, lo scenario attuale
Il settore del FinTech si è dimostrato particolarmente resiliente in risposta alla crisi determinata dal CoVID-19.
La pandemia ha infatti reso necessaria una rapida transizione ai servizi digitali e ha determinato un profondo cambiamento nel comportamento dei consumatori.
In questo periodo i consumatori si sono abituati a ricorrere più spesso a piattaforme di e-commerce, a canali digitali di servizio al cliente e a portafogli elettronici, richiedendo servizi veloci e personalizzati. Di conseguenza, il settore del FinTech ha guadagnato molte quote di mercato, aumentando la pressione sui player tradizionali.
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Una crescita costante
La conseguenza di questo repentino innalzamento della richiesta ha comportato che, nella seconda metà del 2020, gli investimenti globali in FinTech sono raddoppiati rispetto alla prima parte dell’anno.
La crescita si è registrata su scala globale, come rivelano i dati del World FinTech Report 2021 pubblicato da Capgemini ed Efma. A fronte delle sfide operative e finanziarie del settore, le aziende dell’universo FinTech hanno mostrato una crescita e una redditività a lungo termine.
L’inizio del 2021 ha infatti segnato il più grande trimestre di finanziamento mai registrato.
Nel 2020 hanno costituito circa il 4,5% dei ricavi del settore finanziario in generale. Per il prossimo decennio le previsioni di crescita del FinTech sono stimate in media al +12,8%.
Questi cambiamenti hanno comportato una crescente attenzione in materia di FinTech anche da parte dei governi delle Nazioni, in merito a come stia evolvendo il settore e a quali misure possano essere messe in atto per sostenerlo.
Nel nostro Paese, il 2 luglio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto relativo al regolamento sulla disciplina del Comitato e della sperimentazione FinTech, in relazione a tutte “le attività volte al perseguimento, mediante nuove tecnologie, dell’innovazione di servizi e di prodotti nei settori bancario, finanziario, assicurativo”.
Trend FinTech 2021: settori di investimento
Le aziende FinTech consolidate hanno attirato l’attenzione degli investitori e hanno riscontrato una crescita dell’attività commerciale del 9% tra il 2019 e il 2020.
L’analisi Fintech, Longer Term Investments di UBS stima che il FinTech fornirà solide opportunità di investimento a lungo termine. In particolare le opportunità riguarderanno: operatori di pagamento, società di piattaforme e start-up innovative con focus sulle tecnologie emergenti, come blockchain, cloud computing, data analysis e Intelligenza Artificiale.
Ad oggi, i fondi di Venture Capital restano il modo più diffuso per investire in FinTech. Sono infatti considerati dagli investitori come gli attori meglio attrezzati per identificare le aziende promettenti e offrono la flessibilità di investire in diverse fasi del ciclo di vita tecnologico di un’azienda.
Cosa cercano gli investitori nel FinTech?
Secondo il report di Capgemini ed Efma, nel FinTech gli investitori cercano un portafoglio di prodotti diversificato, un modello di business sostenibile e con una comprensione profonda delle sfide in atto nei principali mercati.
Quali settori hanno generato maggiore interesse per gli investitori?
Payment Services
I Payment Services hanno guidato gli investimenti FinTech nel 2020 e il segmento si è confermato trainante anche nel primo trimestre del 2021.
La domanda di modelli di pagamento alternativi, in particolare nel settore B2B e nel challenger banking, ha determinato una crescita di soluzioni di pagamento integrate e delle piattaforme di “banking-as-a-service”, ossia piattaforme in cui i servizi bancari sono integrati in un processo più ampio che consente di completare un servizio finanziario complesso in maniera diretta.
A fine 2020 Stripe ha annunciato il software banking-as-a-service per le piattaforme negli Stati Uniti. Grazie a partnership con colossi come Goldman Sachs, Barclays e Citigroup, Stripe offre conti correnti e altri servizi finanziari alle imprese che vendono i propri prodotti su piattaforme di e-commerce come Shopify Inc.
E in una direzione analoga si sono mossi i colossi “G.A.F.A.M.” (Google, Amazon, Facebook, Apple, Microsoft).
Esempi di Payment Services
Qualche esempio?
A partire da febbraio 2021, l’integrazione da parte di Facebook e Instagram con “Shop Pay” di Shopify, permette agli utenti di acquistare prodotti dai commercianti di Shopify direttamente sui social media.
E a proposito di trend M&A, Amazon ha acquisito a marzo la start-up indiana Perpule e la sua piattaforma per pagamenti omnichannel per negozi al dettaglio offline.
A livello settoriale, anche le start-up “Buy Now Pay Later” – acquisti online pagati a rate in un periodo di tempo concordato – stanno ricevendo attenzione dagli investitori.
Le transazioni BNPL, infatti, sono cresciute rapidamente nel 2020 soprattutto tra i Millennials e la Gen-Z.
Kaleido Intelligence stima che entro il 2025 le transazioni BNPL potrebbero rappresentare il 10% della spesa totale di e-commerce per beni fisici.
La sicurezza resta il fattore determinante nella scelta di adottare un nuovo strumento di pagamento. Eppure per le nuove generazioni diventano fattori sempre più determinanti la semplicità, la controllabilità della spesa e la velocità.
InsurTech e Wealth–Asset Management
In generale, quindi, stiamo assistendo ad un’attività di ampliamento e focalizzazione di aree funzionali e tecnologie abilitanti. Non solo Payment, ma anche InsurTech e Wealth–Asset Management crescono in termini di fatturato.
L’InsurTech – ossia tutto quanto ha a che fare con l’innovazione “technology-driven” in ambito assicurativo – nel corso dell’anno passato è stato un settore caldo per gli investitori in Venture Capital. E le previsioni dell’Italian InsurTech Association sono positive anche per il 2021.
Nello specifico, le prospettive per il futuro si concentrano sui segmenti cyber e health e pongono come obiettivo l’adozione diffusa di architetture tecnologiche basate su API, SaaS e cloud.
I finanziamenti WealthTech, invece, hanno raggiunto il massimo storico nel primo trimestre del 2021.
Secondo le analisi di settore, il segmento del robo-advisory ha registrato le migliori performance.
Per quale ragione?
I robo-advisors, gli algoritmi che forniscono consulenza su investimenti o gestione del portafoglio, mirano a migliorare la redditività attraverso la scalabilità e l’aumento del valore degli asset in gestione, attraendo in particolare le generazioni più giovani e digitali.
Trend FinTech
La pandemia ha sancito un pieno riconoscimento dell’importanza di un approccio digital-first anche nel settore finanziario, per affrontare i principali punti di pressione, ridurre i costi e mitigare i rischi.
L’esempio più lampante riguarda la cybersecurity, in relazione alla quale il 69% dei CEO di servizi finanziari riferisce di nutrire diverse preoccupazioni.
Il ruolo del FinTech si prospetta quindi chiave. Non sarà solo un facilitatore e innovatore in aree specifiche, ma una componente del processo di trasformazione del sistema finanziario nel suo complesso.
La realtà dell’implementazione di tecnologie digitali nelle operazioni e nei servizi finanziari comporta però anche sfide operative.
Outlook per il futuro
Quali cambiamenti architettonici o di processo devono essere inclusi nella pianificazione strategica? Quali impatti a breve e lungo termine avrà l’evoluzione che il FinTech sta attualmente attraversando?
Un dato è certo.
La domanda di servizi FinTech continua a crescere. I pagamenti sono sempre più effettuati attraverso gli smartphone; per le proprie esigenze di finanziamento ci si rivolge a canali come il crowd-funding e la consulenza sugli investimenti si basa sempre di più sull’analisi dei Big Data.
Nel caso di 4Timing SIM, ad esempio, viene utilizzata l’Intelligenza Artificiale nelle gestioni sistematico-quantitative che si basano su meccanismi di Machine Learning. Inoltre, ci avvaliamo di servizi di Firma Elettronica Qualificata per approvare o modificare in maniera certificata, anche a distanza (o in caso di lockdown), i rapporti di gestione e consulenza con i propri clienti.
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Per il futuro è quindi prevedibile che le aziende FinTech assumano sempre più un ruolo centrale e decisivo. Metteranno a disposizione il proprio know-how in termini di immediatezza delle risposte, adattamento a condizioni impreviste e definizione di nuove soluzioni.
Siamo un intermediario finanziario italiano, specializzato nei servizi di consulenza su base indipendente e di gestione individuale di portafoglio. Siamo indipendenti perché i nostri principali clienti sono gli stessi azionisti, che ci hanno scelto per professionalità, competenza e trasparenza. Siamo una PMI innovativa perché, grazie a proprietà intellettuali registrate e protette e a continui investimenti in ricerca e sviluppo, da oltre 20 anni condividiamo con i nostri clienti uno sguardo verso il futuro e un know how gestionale fortemente personalizzabile. Abbiamo fornito una risposta efficace all’esigenza specifica di controllo del rischio e di trasmissione degli asset familiari alle generazioni successive.